Il decreto PNRR 2 pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha anticipato dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2022 l’obbligo di dotarsi del POS e di accettare pagamenti elettronici. Chi non accetterà i pagamenti con carta sarà punito con una sanzione pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata.
L’obbligo ricade su commercianti, liberi professionisti, artigiani e chiunque debba esigere un pagamento a fronte della cessione di beni o servizi.
Il Pos è obbligatorio dal 2013, in base a quanto stabilito dall’articolo 13 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 e successivamente modificato dall’articolo 23 del Decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio 2020, prevede appunto che i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento. 
L’unico caso in cui non si applica l’obbligo di pagamento con il Pos, è quello di oggettiva impossibilità tecnica che l’imprenditore deve essere in grado di dimostrare. Per evitare che il momentaneo malfunzionamento possa essere usato come scusa ripetuta, i clienti che si vedono negata una transazione con carta possono segnalare l’esercente all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza, che provvederanno a effettuare adeguati controlli.
CREDITO DI IMPOSTA
L’articolo 22 del Decreto fiscale 2020 stabilisce che agli esercenti attività di impresa, arte o professioni spetta un credito di imposta pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate. 
Il credito d’imposta spetta per le commissioni dovute in relazione a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali dal 1° luglio 2020, a condizione che i ricavi e compensi relativi all’anno d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 400.000 euro.
Fino al 30 giugno 2022 il credito d’imposta è pari al 100% delle commissioni, tornerà al 30% dal 1°luglio.
Inoltre l’articolo 1 comma 11 del Decreto-legge 30 giugno 2021, n. 99 ha introdotto il credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici.
I beneficiari sono gli esercenti attività di impresa, arte, professioni che, nel periodo compreso tra il 1 luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti di pagamento elettronico, collegati ad altri strumenti tecnologici che garantiscano l’inalterabilità e la sicurezza dei dati, compresi quelli che consentono i pagamenti con carta di debito e di credito.
Il credito d’imposta spetta nel limite massimo di spesa di 160 euro e nella misura che segue:
  • 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200 mila euro;
  • 40% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200 mila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 10% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Mentre agli esercenti che nel corso dell’anno 2022 acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei dati dei corrispettivi giornalieri delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi, spetta un credito d’imposta nel limite massimo di spesa di 320 euro, nelle seguenti misure:
  • 100% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200 mila euro;
  • 70% per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200 mila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 40% per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Restiamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.